Un cameriere che continua a servire i clienti nonostante la moglie sia morta sul pavimento della cucina, un gruppetto di spose abbandonate dai mariti su una strada di campagna, un bambino che non ricorda il sapore dello zucchero, un uomo che si trasferisce in un negozio di giocattoli, un cane che agonizza nel baule di una macchina senza sapere che il suo sacrificio sarà inutile.
Nei venti racconti che compongono “Uccelli vivi” Samanta Schweblin si dimostra la degna erede della tradizione letteraria di Cortázar, Carver e Flannery O’Connor: la sua prosa dà vita a storie che sono un concentrato di pura visionarietà, in cui l’assurdo e il mostruoso si celano dietro a dettagli all’apparenza insignificanti del quotidiano.
Autore: Samanta Schweblin
Samanta Schweblin è nata nel 1978 a Buenos Aires, ed è tra le voci più interessanti della narrativa sudamericana contemporanea. I suoi racconti, pubblicati in Italia da Fazi nel 2010 con il titolo La pesante valigia di Benavides, hanno ottenuto il prestigioso premio Casa de Americas nel 2008. Con Distanza di sicurezza (Rizzoli 2017) è stata finalista all’ultimo Man Booker International Prize.
Traduzione di Maria Nicola
Edizioni Sur
Pagine 221
ISBN 9788869983436