Basta leggere che i versi giovanili di Rimbaud sono minati da “negligenza e goffaggine”; che per penetrare la grandezza di Tolstoj bisogna procedere oltre “quella cocciutaggine nel voler salvare la propria anima e se ne avanza l’altrui”; che l'”Innominabile” di Beckett, se può apparire eccezionale ai profani, rischia di far “sorridere familiarmente lo psichiatra”; bastano insomma queste poche sequenze di apparente irriverenza blasfema per capire che non siamo di fronte a un critico di routine o a un cauto professore. È solo in nome di una acuta tensione conoscitiva e mai per gratuito spirito di provocazione che questi microsaggi procedono spesso contromano rispetto alle quiete certezze di vulgata.
Tommaso Landolfi
Adelphi
437
9788845917356
Category: Narrativa