I racconti di Grace Paley in questa raccolta sono 45. 45 piccoli capolavori del genere short story, genere letterario di cui Grace Paley è incontrastata regina. Finalisti al Premio Pulitzer per la letteratura e al National Book Award, questi racconti sono l’intera produzione narrativa della scrittrice. Produzione solo all’apparenza esigua, perché in realtà essi sono una voce potente in grado di illuminare e riscattare dalla mediocrità le storie quotidiane dei personaggi.

New York

I protagonisti sono persone umili, famiglie, componenti della working class dei quartieri di New York compresi fra Lower East Side e il Bronx. Insomma quella New York anni ’50, miscuglio di razze, culture, a cui dobbiamo il fascino e la vitalità di questa metropoli-icona.

Così nascono “tutti i racconti” di Grace Paley.

… nel ’54 o ’55 sentivo il bisogno di parlare in maniera originale delle nostre vite di femmine e di maschi in quegli anni. C’era una consapevolezza che mi provocava una vera pressione fisica, direi al centro del petto – forse appena a destra del cuore. Cominciavo a patire il male del narratore: Ascolta! … a me sembrava di avere sempre seguito il ritmo del mondo con il dono di un orecchio solo, l’orecchio incaricato della letteratura. … cominciai a scrivere tutto il giorno… Iniziai il racconto “Arrivederci e grazie” … poi il “Concorso” Un paio di mesi dopo terminai “Una donna , giovane e vecchia” … Qualche anno dopo mi resi conto di aver trovato l’altro mio orecchio. Scrivere racconti gli aveva permesso di fare il suo lavoro, di ricordare la lingua yiddish, una lingua che i miei primi personaggi conoscono bene, l’unica che io parlassi. Due orecchi, uno per la letteratura e uno per la casa, a una scrittrice servono.

Nel frattempo leggevo la narrativa del momento, la narrativa anni cinquanta, una narrativa mascolina … mi ero convinta molto presto che forse non avrei scritto roba seria e importante; da donna adulta, non ebbi scelta. Mi era toccata la vita quotidiana, la vita di cucina, la vita con i figli, la mia porzione, l’inizio di una grande fortuna, anche se io non lo sapevo.

Il femminismo di Grace Paley

… la fortuna grande: quella che ha a che fare con i movimenti politici, con la Storia che ti capita mentre stai facendo i piatti, con le guerre che gli uomini progettano per i loro figli.

Ero una donna che scriveva nel primissimo momento in cui goccioline d’astio inquieto e nobile furore iniziavano, lentamente e di nascosto, a formare la seconda ondata del movimento femminista. Io non conoscevo la portata né l’utilità della mia gocciolina in questo accumulo.

Questa ondata avrebbe poi raggiunto la sua massina potenza mezza generazione più tardi, lasciando gli uomini ansiosi e sputacchianti, ma per qualche verso migliorati dalla forza con cui li aveva investiti. Qualunque donna scriva in questi anni si è dovuta bagnare nell’ondata femminista . Non importa cosa ne pensi, e neppure se vi nuoti valorosamente contro: quella l’ondata l’ha sostenuta – con il suo slancio, il suo rumore, la sua salinità. Grace Paley estratto dalla sua introduzione a Tutti i racconti ed. Big Sur traduzione di Isabella Zani Introduzione di George Saunders tradotta da Martina Testa.

Acquistato presso Libreria Ubik Casalpalocco

Scrittrice scoperta grazie a “New York è una finestra senza tende” di Paolo Cognetti per Edizioni Laterza 2017

Classificazione: 5 su 5.

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