Tredici racconti che descrivono l’arduo percorso dal dolore alla guarigione attraverso un’ampia gamma di modulazioni. Il corpo è così attaccato al dolore da opporsi alla guarigione, fino a che la liberazione si fa strada a un tratto, accarezzando la mente e alleggerendo il peso della carne. A ostacolare la guarigione a volte è solo la paura di nuovi dolori, di altri ostacoli. Traumi infantili, ricordi dolorosi, la contiguità fra felicità e dolore, il lutto e la morte: nodi apparentemente insolubili si sciolgono sotto il raggio di un’intuizione illuminante, permettendo ai protagonisti di queste storie di uscirne salvi e arricchiti.

“Sono pochissimi gli amici con cui si possa stare in silenzio”
Corpo e psiche, attaccati al dolore fino a opporsi alla guarigi-ne. È il filo che unisce i racconti de Il corpo sa tutto, che dipanano l’arduo percorso dal dolore alla guarigione attraverso una gamma sorprendente di modulazioni, tra difficilissime prove e piccole gioie, fin quando la liberazione si fa strada, accarezzando la mente e alleggerendo il peso della carne. Conflitti drammatici, traumi psichici, nodi apparentemente insolubili si sciolgono sotto un raggio di intuizione illuminante, permettendo ai personaggi di uscire dalle loro crisi salvi e arricchiti. Ancora una volta Banana Yoshimoto ci offre un caleidoscopico paesaggio del Giappone, realistico e visionario, doloroso e vibrante di ottimismo.

I tredici racconti de Il corpo sa tutto

Il pollice verde
Barca
Il sole al tramonto
Farfalla nera
Il signor Tadokoro
Il pesciolino
La mummia
Una sera luminosa
La voce del cuore
I fiori e il temporale
La cucina di papà
The Sound of Silence
Equilibrio
Glossario

Incipit The Sound of Silence

Come mai succede spesso che delle persone amiche riescano a intuire, da alcuni impercettibili segni, diverse cose che sarebbero dovute restare nascoste? Quando, e come, le hanno sapute, visto che nessuno ha fatto nulla perché le sa-pessero?
È un dubbio che mi ha assalito più volte nel corso della mia vita.
È una sensazione simile a quella di chi, in una casa dove è saltata la corrente, va avanti dritto e senza esitazioni lungo il corridoio buio, diretto all’interruttore generale. Oppure di chi, avendo fatto cadere una cartolina dietro la scrivania, cerca di avvicinarla usando una riga. Sebbene si conosca 1 l’ogget-to, lo si possa toccare con mano e ci si muova in modo nor-male, per qualche ragione non lo si può vedere chiaramente.
È la stessa sensazione frustrante e precisa.
Lo pensavo per esempio ai tempi della scuola nel constatare che, anche se una tentava di tenere nascosta una storia d’amore alle proprie amiche, ognuna finiva sempre col capire chi piaceva alle altre, o nel vedere i ragazzi che si innamoravano della ragazza dell’amico e glielo tenevano nascosto, o giovani professori che non stavano ancora insieme ma erano reciprocamente attratti.
Oppure, quando un’amica, pur non dicendo nulla, soffriva molto perché i suoi genitori, che si comportavano come


BANANA YOSHIMOTO

BANANA YOSHIMOTO (Tokyo, 1964) è autrice di romanzi dal tratto sognante e inconfondibile. Approdata in Italia nel 1991 con il suo esordio, Kitchen, da allora ha conquistato un grandissimo numero di lettori confermandosi autentico caso letterario. Tra i riconoscimenti ottenuti per i suoi lavori vi sono il premio Scanno nel 1993, il premio
Maschera d’Argento nel 1999 e il premio Capri nel 2011.

Lascia un commento