Bandella di Le strane storie di Fukiage
Mimi e Kodachi sono due sorelle gemelle cresciute nella cittadina di Fukiage. Allevate da una coppia di amici dei genitori perché in un incidente stradale il padre è rimasto ucciso e la madre giace tuttora in coma, compiuti i diciotto anni decidono di trasferirsi a Tokyõ, dove vivono una vita tranquilla, ciascuna intenta a inseguire le proprie inclinazioni. All’improvviso, però, Kodachi svanisce nel nulla. Mimi va a cercarla e torna a Fukiage, dove incontra personaggi misteriosi e scopre verità e leggende bizzarre sulla propria famiglia e su se stessa. Dove è finita Kodachi? Ritornerà? Si risveglierà la loro mamma?
Una storia di amore e di sofferenza, di solitudine e spaesamento. Una riflessione sui sentimenti e sulla necessità di innescare il cambiamento che può trasformarci nella versione migliore di noi stessi.
Quarta di copertina di Le strane storie di Fukiage
“Fukiage è un luogo particolare, una specie di isola remota circondata dal mare e dalle montagne su cui si raccontano storie misteriose. In qualche modo si intuisce quali di queste siano vere, e da adulta mi sono resa conto che le persone fanno di tutto per renderle credibili. Solo andando via da qui ho scoperto che posto eccentrico sia.”
Incipit di Le strane storie di Fukiage
“Fukiage è un luogo particolare, una specie di isola remota circondata dal mare e dalle montagne su cui si raccontano storie misteriose. In qualche modo si intuisce quali di queste siano vere, e da adulta mi sono resa conto che le persone fanno di tutto per renderle credibili. Solo andando via da qui ho scoperto che posto eccentrico sia.
Parlare di Fukiage vuol dire richiamare alla mente brutti ricordi della mia famiglia, perciò finora ho sempre cercato di ritardare questo momento, e anche con mia sorella, che se n’è andata insieme a me, non sono mai riuscita a parlarne.
La scorsa settimana mia sorella è ritornata qui da sola e da allora non ho più sue notizie.
Il mio istinto, che raramente sbaglia, mi dice che lei è sana e salva. Io però sono un po’ preoccupata. Mia sorella è sempre stata alquanto sprovveduta.
Sta bene? Non ha delle indicazioni da cui partire per cer-carla? Non voglio perderla. Vorrei che non fosse mai andata via, continuo a prendermela con me stessa per averla lasciata da sola e non riesco più a vivere come prima.
In situazioni come questa mi faccio prendere dal panico e non capisco più niente. Posso pagarla solo per un breve consulto, ecco perché le sto facendo una domanda dopo l’altra, mi perdoni.”